Ansia anticipatoria, 3 step per affrontarla.
Ansia anticipatoria: cos’è e come affrontarla.

L’ansia va affrontata, riguadagnando fiducia in se stessi.
Cosa è dunque l’ansia anticipatoria?
Su internet trovi diverse descrizioni “scientifiche”, ma io vorrei darti una spiegazione più “mondana”.
Ad esempio se alla domanda precedente, tu ti stai già dicendo “oddio, ne soffrirò sicuramente e sono senza speranza!”, allora stai già vivendo uno stato di ansia anticipatoria!
Scusa, se ho voluto introdurre questo delicato argomento in maniera un po’ leggera e sarcastica, ma il problema dell’ansia anticipatoria è proprio quella di porti nella situazione in cui inizi a preoccuparti di qualcosa ancor prima di aver iniziato ad occuparti proprio di quella cosa!
Ti faccio degli esempi pratici:
Hai un colloquio di lavoro tra due giorni:
- “e se faccio una figura pessima?”
- “ma sarò all’altezza di quel lavoro?”
- “ci saranno sicuramente molte altre persone più adatte di me a quel colloquio!”
Devi uscire con una ragazza o un ragazzo:
- “e se dico qualcosa che l’offende?”
- “quel vestito sarà azzeccato o mi scambia per la solita persona che vuole apparire e basta?”
- “sicuramente rischierò di annoiarlo con ciò che racconterò!”
Hai un esame a scuola/università:
- “come al solito ci saranno tante domande sull’unico argomento che ho capito meno!”
- “vedrai che il professore sarà arrabbiato e ci ha preparato il compito più difficile di sempre”
- “ci vorrebbe un miracolo per farmi superare lo scritto!”
Ecco, ti sei mai ritrovato in situazioni simili? Sono tutti esempi in cui una persona si focalizza su un futuro più o meno vicino, attraverso ansia, paura ed in generale pensieri negativi. Ti dirò di più: spesso e volentieri, a furia di pensare male, quelle nefaste possibilità si avverano e archiviamo il caso con un insofferente, ma sconsolato “ecco, io lo sapevo che andava a finire così”
“La paura del pericolo è diecimila volte più agghiacciante del pericolo stesso: il peso dell’ansia ci pare più greve del male temuto.”
(Daniel Defoe)
Non pensi che sia ora di trovare una soluzione a questa attitudine autolesiva? Inizio io, proponendoti un esercizio che si sviluppa in 3 step!
Fai però attenzione: prendi quello che sto per dirti, esattamente per quello che è, ovvero dei consigli perché non devi mai dimenticarti che l’ansia anticipatoria è pur sempre un disturbo che si accompagna alle crisi di panico e non va sottovalutata. Se pur impegnandoti, non riesci a gestirla da solo, non esitare,ma rivolgiti e confidati col tuo medico che saprà sicuramente consigliarti sul da farsi. |
Intanto prova con questi miei suggerimenti!
Primo Step: i pensieri positivi sono più forti di quelli negativi
L’unico modo per non focalizzarti su pensieri negativi è semplicemente smettere di farli.
Ho detto “semplicemente” e non “facilmente” per un preciso motivo: è come quando non riesci a prendere sonno, continui a ripeterti che sei stanco e che devi addormentarti, ma non ci riesci e ti arrabbi. A proposito, sai perché non riesci ad addormentarti? Proprio perché ti sei impuntato sul fatto che sei sveglio!
Con i pensieri negativi è la stessa cosa: più ci pensi e più questi non se ne vanno, ti dominano, quindi devi lasciarli andare via e sostituirli con pensieri positivi:
- hai un esame? Convinciti che sai tutto!
- hai un colloquio di lavoro? Sei il candidato perfetto e lo dimostrerai, anzi immaginati già seduto nel tuo futuro ufficio!
- hai un appuntamento con una persona? Che sia la tua anima gemella o meno, sarà comunque una bellissima serata passata con una persona che vale la pena di conoscere!
Più facile a scriverlo che a farlo? Anche qui hai ragione, ma solo perché non sei ancora abituato: all’inizio i pensieri negativi proveranno sempre a farsi strada tra quelli positivi, ma tu non mollare e progressivamente perderanno presa.
Secondo Step: fai “Tabula rasa” della tua mente!
“Solo in acque quiete le cose riflettono se stesse in maniera non distorta. Solo in una mente quieta vi è la percezione adeguata del mondo.”
(Hans Margolius)
Un trucchetto per indebolire il potere dei pensieri negativi è, almeno inizialmente, provare a non pensar proprio a ciò che ti procura ansia.
In che modo?
Prova con la musicoterapia ad esempio: ascoltare un po’ di musica ti aiuta infatti a distenderti, a rilassarti e genera benessere. Altrimenti prova a disegnare o a leggere, visto che sono tutte attività che ti aiutano a distrarti da un chiodo fisso e dai relativi pensieri negativi.
Insomma impegnare mente e corpo in un hobby, aiuta sicuramente a concentrarsi su qualcosa che non sia l’argomento che ci genera ansia.
Ci sono inoltre ottime tecniche per allontanare lo stress da se stessi, come la meditazione, lo yoga o il training autogeno e varie tecniche di respirazione: lo stress infatti è il combustibile dell’ansia, quindi riducendolo si diminuiscono anche le possibilità di nuove crisi di ansia o di panico.
Terzo Step: se lo conosci, non ti uccide!
L’ansia si genera spesso dal fatto che non si conosce bene ciò che si sta per vivere, per cui un modo ottimale per affrontare le tue paure è fare esperienza di ciò che le genera.
In che modo? Potresti ad esempio simulare la situazione che temi e che ti genera ansia così da familiarizzare con essa.
Ad esempio:
- devi prendere la patente di guida? Chiedi a tuo padre di farti guidare l’auto al sicuro sotto la sua attenta visione (se sei alle prime armi ti consiglio il cortile di casa o un parcheggio isolato).
- devi fare un colloquio di lavoro? Chiedi ad un tuo amico di ascoltarti, mentre parli ad alta voce di te, dei tuoi obiettivi, dei compiti che vorresti svolgere e del perché saresti il più adatto a farlo.
- non sai come scrivere un curriculum? Studiati alcuni modelli già compilati efficacemente da esperti del settore: su internet ci sono tantissimi blog che ti offrono consigli su curriculum vincente.
- devi esibirti in una serata musicale? Suona qualche sera prima di fronte ad un pubblico a te più familiare (amici, fidanzato/a, genitori, fratelli, sorelle…) e lasciati andare proprio come farai il giorno del tuo concerto.
Ad esempio durante l’università, quando dovevo sostenere un esame ed in particolare la prova orale, mi trovavo a fare sessioni di “interrogazioni simulate” con un mio compagno di studi e a turno ci facevamo delle domande progressivamente sempre più difficili e approfondite. Chi alternativamente ricopriva il ruolo del docente, aveva il preciso compito di non sorvolare sugli errori dell’altro in modo da ricreare il più precisamente possibile una situazione da esame. Ti assicuro che con questa tecnica, la fiducia in me stesso e la certezza di aver appreso tutto il possibile su ciò studiavo, crescevano giorno dopo giorno.
“Una delle più grandi scoperte che un uomo può fare, una delle sue più grandi sorprese, è scoprire che può fare ciò che aveva paura di non poter fare.”
(Henry Ford)
Insomma devi ricreare delle situazioni molto simili a quelle che dovrai affrontare e vedrai che tutto sommato ciò che temi non è poi così orribile.
Tieni presente che le tue paure non sono mai totalmente infondate perché c’è sempre il rischio che non ti scelgano in quel colloquio o che non passi quell’esame, ma ricordati che tu hai tutte le capacità per superare quegli ostacoli: non c’è muro che tu non possa scalare o tutt’al più abbattere.
E ora corri a fare quell’esame: se lo superi, fammelo sapere!
Una risposta
[…] ce la faccio? Pensa, e se fosse la paura di fallire a farci rimandare le cose? La paura, come anche l’ansia di non farcela ci spinge moltissime volte a trascurare ciò che la genera come appunto una scadenza e/o un […]