Pensieri negativi, come affrontarli

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Perché parlare di pensieri negativi?

È la domanda che mi sono posto, quando stavo riflettendo su cosa parlare questa settimana. In effetti quando si vuole cambiare vita, la si vuole migliorare o si vuole intraprendere un nuovo progetto, tutto ciò che dobbiamo avvicinare a noi stessi sono solo energie positive, entusiasmo, creatività, coraggio e non certo quindi pensieri negativi.
Eppure non puoi negare che tutto questo è vero sulla carta; io stesso uso immagini di persone entusiaste di quello che stanno facendo, ma le prime reazioni quando decidi di fare qualcosa che vada al di là della tua Comfort Zone sono molto probabilmente Ansia e Paura.

Quante volte ti sei trovato a domandarti se eri all’altezza di un progetto?
Quante volte ti sei chiesto se non era il caso di lasciar perdere?
Quante volte hai pensato che non avevi gli strumenti e/o le competenze per ottenere quello che desideravi?

Insomma stiamo proprio parlando di pensieri negativi. Tutto sommato noi tutti siamo umani e di conseguenza non possiamo far a meno di battere la testa contro quel muro di seghe mentali che spesso ci facciamo quando vogliamo impegnarci in qualcosa di straordinario per noi. Ti dirò la verità: non puoi eliminare i tuoi pensieri negativi, ma puoi sicuramente imparare ad affrontarli.

Ora ti mostro 3 modi per affrontare i tuoi pensieri negativi.

1) Non sei in balia del mondo intero, ma sei responsabile del tuo mondo
“Oh Davide, lo so che non devo lasciarmi travolgere dai pensieri negativi, ma la Sfortuna ci vede benissimo: capitano tutte a me!”
L’hai pensato, vero? Sii sincero: quando hai letto il titolo di questo articolo, questa frase ti ha sfiorato l’anticamera del cervello. Sappi in realtà che come il mondo non ti regala nulla di positivo gratuitamente, ovvero senza attirarlo, allo stesso modo non ti vomita addosso tutta la sfiga che puoi immaginare senza attirarla. Si, hai letto bene, sto proprio insinuando che qualunque cosa ti capiti nella tua vita, nel bene o nel male è perché nasce come conseguenza di qualcosa che hai fatto/detto/pensato tu.  Che sia chiaro: chi non accetta di essere responsabile di quello che gli capita, allora non otterrà molte cose straordinarie nella sua vita.

 

Sai cosa devi fare?
Non continuare a considerarti una “vittima del sistema o del destino” a cui capitano tutte le sfortune di questo mondo. Non essere, ovvero negativamente egocentrico, ma al contrario considerati il baricentro delle cose che puoi far capitare nella tua vita, intendo quello belle però! Che ti piaccia o meno, sei già responsabile di quello che ti capita e per rendertene sempre più conto. Ti invito a leggere l’articolo in cui ti consiglio come tenere un diario personale, ma nel frattempo ti riporto un semplice esercizio: non devi fare altro che tenere un diario personale quotidiano in cui riportare tutto quello che vuoi fare in quella giornata. Riporta anche il motivo per cui farlo perché è la giusta motivazione che ti sprona a far quello che desideri. Trasforma i tuoi “devo fare” in “voglio fare”. Se capisci perché vuoi qualcosa ( e non ti senti obbligato a farla perché la vita te lo impone), allora lo rendi tuo e ne acquisisci la responsabilità. Se ne assumi la responsabilità, sarà ben più difficile mollare a metà dell’opera qualcosa e inizierai a dimenticarti anche di quel pensiero negativo che le cose non dipendono da te, te lo posso assicurare.

Un diario aiuta a focalizzarsi su pensieri più positivi

“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”
(Martin Luther King)

2) Focalizzati su quello che hai e puoi avere e non su quello che hai perso o puoi perdere
Quando provi a far qualcosa, metti in gioco qualcosa di tuo se non addirittura tutto te stesso. Se è un affare, rischi dei soldi, mentre se è una relazione, rischi la tua felicità e il tuo rapporto con quella persona. Sai bene quanto me, immagino, che spesso quello che mettiamo in gioco, lo perdiamo, ma non puoi rimanere focalizzato sul pensiero negativo della perdita: sarebbe una vita d’inferno dominata dal pensiero negativo che puoi perdere sempre più di quanto tu possa avere e che non ti fa vedere quanto in realtà hai già per andare avanti nei tuoi progetti.

Sai cosa devi fare?
Ogni mattina riporta su un foglio o ripeti ad alta voce quanto tu sia grato per almeno tre cose che hai già. Non perdere tempo ed energia nel ricercare qualcosa di eccessivamente pomposo o grandioso, ma parti da quello che hai nella tua quotidianità perché sono le cose di tutti i giorni che sono davvero essenziali per andare avanti.

Ad esempio, oggi sono salito in macchina per recarmi a lavoro e ho ringraziato perché che anche oggi ho una macchina che mi porta a lavoro. Poi ho ringraziato perché HO un lavoro che mi permette di togliermi un bel po’ di soddisfazioni e ho concluso con un ringraziamento per avere anche una bellissima famiglia con cui passare piacevolmente la serata dopo essere tornato da lavoro. Sono certo che anche tu riesci a trovare qualcosa che HAI già e per cui sei grato.

“Noi diamo spesso per scontate proprio le cose che più meritano la nostra gratitudine.”
(Cynthia Ozick)

3) Non soffermarti troppo nel “vittimismo ricercato”
Lo sai meglio di me che è facile incontrare persone che possono ferirci e può anche capitare di ritrovarci per terra affranti e senza forze. Tuttavia l’errore più grande che potremmo commettere è quello di rimanere in quello stato. Non fraintendermi: c’è bisogno anche di tempo per leccarsi le ferite perché nessuno di noi è una macchina, un computer che si rompe e si ripara immediatamente senza batter ciglio, ma di certo non possiamo nemmeno soffermarci eccessivamente in quella condizione perché potrebbe portarci a generare un pensiero negativo che chiamo  “vittimismo ricercato”.
Cosa diavolo è il vittimismo ricercato?
Non ti è mai capitato di trovarti in quella situazione in cui, pur di non voler andare avanti in qualcosa, preferiamo trovare mille scuse per considerarci delle vittime di qualcuno?

  • avrei provato ad ottenere quella promozione, ma il mio collega mi ha scaricato le colpe di un nostro errore;
  • volevo andare al cinema, ma il mio amico mi ha dato buca,
  • mi piace quella ragazza, ma la nostra amica in comune non vuole darmi il suo numero di telefono.

Il vittimismo ricercato è quel pensiero negativo che nasce quando molliamo il colpo perché ci auto-convinciamo che per colpa degli altri, non possiamo ottenere quello che vogliamo. Siamo loro vittime.

Sai cosa devi fare?
Ebbene, caro mio, inizia a pensare diversamente: nessuna persona di successo si è mai crogiolata nel vittimismo ricercato. Cadono e si rialzano. Non sei l’unico che si trova davanti delle persone che lo ostacolano e non devi essere l’ennesimo che decide di lasciarsi fermare da qualcuno. La sera prima di andare a dormire, di seguito alla tua “To do List” scritta in mattinata sul tuo diario personale,  devi riportare cosa sei riuscito a fare e cosa no. A quel punto fai un esame di coscienza sincero e chiediti le vere ragioni per cui non sei riuscito a fare tutto.
Non cadere in tentazione e non additare qualcuno come il colpevole del tuo insuccesso.

  • Sei davvero sicuro di aver perso il treno perché tuo padre non ti ha svegliato? Inizia col puntare anche tu una sveglia.
  • Perché aspettare che la tua amica ti dia il numero di quella ragazza che ti piace? Chiedilo tu!
  • Il tuo collega è così veramente str**zo da metterti il bastone nelle ruote nel tuo lavoro? Prova a parlarne e chiarirti con lui, potresti scoprire che magari è adirato con te per qualcosa che gli hai fatto anche involontariamente. Oppure è ora di prendere in mano le redini della situazione e non affidare le parti più difficili a qualcun altro, ma farle in primis noi stessi.

Insomma riporta sul tuo diario un modo per lasciare l’esito di un tuo obiettivo in mano a qualcun altro e la prossima volta che ti ritrovi a dover fare qualcosa di simile, applica questa soluzione e vedi cosa accade. Continua così finché non trovi la soluzione migliore. Lo sforzo di provare a migliorarti è la medicina a questo maledetto pensiero negativo di sentirsi vittime di qualcuno che ti vuole male.

“Rimanere nel vittimismo significa sottomettersi in maniera masochistica dinanzi agli altri e alla vita”.
Gabriele Palombo

Spero che questi semplici, ma essenziali esercizi ti siano di aiuto. Ricordati sempre che mi fa molto piacere ricevere i tuoi feedback: puoi lasciare un commento sotto a questo articolo o sulla pagina Facebook di RebuildMyLife o anche inviarmi un’email all’indirizzo davide@rebuildmylife.it

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A presto!
Davide

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